INTERROGAZIONI 2020

Tesero, 15 novembre 2020

Preg.mi
Sindaco
Elena Ceschini
Giunta Comunale
Consiglieri di Maggioranza
Proposte concrete per affrontare l’emergenza covid
Esprimendo apprezzamento per aver accolto prontamente, vista l’importanza del tema, la nostra
proposta di inserire il punto di confronto sull’emergenza covid in occasione del consiglio informale
del 13 novembre 2020, con la presente come da lei auspicato siamo a fornire una serie di azioni
che riteniamo essere fondamentali mettere in campo per la tutela e la salute dei nostri paesani.
Riprendiamo velocemente le questioni e i dati che come gruppo di minoranza abbiamo portato e
che sono molto preoccupanti, in particolare che:
– la seconda ondata covid 19 è più grave della prima e sta colpendo un notevole numero di
persone, ampiamente maggiore di quello della primavera (periodo marzo-maggio) che ha
portato al lockdown nazionale;
– la percezione di pericoloè di molto -e gravemente – sottodimensionata rispetto al passato e
all’effettivo dato epidemiologico. Stiamo vivendo ancora con l’atteggiamento della fase
della ripresa nonostante uno scenario e una condizione completamente stravolti rispetto al
periodo estivo;
– è sparita la consapevolezza nelle persone che un soggetto asintomatico o paucisintomatico
ha una carica virale per sé stesso bassa ma che potenzialmente può portare qualsiasi altra
persona contattata ad ammalarsi gravemente,ad arrivare all’ospedalizzazione, alla
rianimazione e nei casi più gravi alla morte;
– la APSS è già in estrema difficoltànel gestire tutti i casi che richiedono il ricorso in ospedale
(sono numerosissimi i reparti già saturi in trentino con pazienticovid + che necessitano
assistenza respiratoria) e i medici di base con l’appoggio della USCA, a domicilio, fanno già
quello che possono ma non è sufficiente e le famiglie con un caso positivo presente nel
proprio nucleo sono destinate a positivizzarsi;
– il Trentino non tiene conto nel computo dei contagi dei tamponi rapidi antigenici ma solo
dei tamponi molecolari che, se diversamente sommati, ci porterebbero già in zona
arancione se non addirittura in zona rossa
– la Centrale Covid non è più in grado, da settimane, di seguire il tracciamento dei contagi
dato l’enorme numero di contatti.
– il ritardo e la difficoltà dellaPAT nel dare indicazioni operative è segnale di ulteriore
difficoltà dell’intero sistema
– stiamo assistendo ad un disinteresse per la salute “dell’altro da noi”. Assistiamo cioè al fatto
che contrarre il covid non è più vissuto come un problema collettivo ma un problema del
“singolo sfortunato” che si ammala.
Con la presente siamo a proporre delle azioni concrete da mettere in campo con la massima
tempestività al fine di scongiurare che il nostro paese divenga una zona rossa:
1) apprezziamo il fatto che ieri sia ripresa la comunicazione sui social per richiamare la
popolazione a comportamenti responsabili. E’ fondamentale fare una sistematica e
costante“moral suasion” ai paesani per rispettare le buone prassi, le regole e i
comportamenti atti a scongiurare la propagazione del contagio. Ricordare costantemente
che solo azioni rispettose delle indicazioni ricevute posso scongiuraredi dichiarare zona
rossa Tesero. Si vedono quotidianamente attività e iniziative, molte private, chenon tengono
conto minimamente delle buone prassi. Tacere però significa che va bene così e confermare
implicitamente che il pericolo non esiste. Bisogna per questo fare vigilanza attiva per
bloccare gli assembramenti.
2) Divulgare sui social e in altre forme l’uso della App TreCovid19 all’interno della quale
trovare indicazioni ufficiali, prodotte dafonti certe (Ministro della Salute, Istituto Superiore
di Sanità, APSS).In questa App sono presenti tutorial specifici sulla vestizione e svestizione,
come indossare e togliere correttamente la mascherina, come lavare correttamente le mani,
l’autocontrollo della respirazione e altre utili indicazioni oltre a tutte le ordinanze PAT e
DPM emanati.
3) Fare una urgente mappatura delle famiglie fragili, degli anziani soli e delle famiglie
numerose che vivono in un unico appartamento. Un caso positivo mette in difficoltà e trova
sprovvista qualsiasi famiglia che si vede improvvisamente isolata e senza sostegno, se non
mettendo a serio rischio gli altri famigliari. Promuovere quindi e sostenere una rete
organizzata per sentire le persone e controllare la situazione, a distanza, ma facendo sentire
la vicinanza e l’attenzione almeno sul versante umano e relazionale. Ribadiamo che la
Centrale Covid e la Apss non è più in grado di gestire questa attività. Per lefamiglie che
devono stare isolate, anche se hanno rete famigliare di supporto, diventa un problema il
semplice fare la spesa o andare a ritirare i farmaci necessari.
– Identificare un “Hotel Covid” aggiuntivo a quello in Val di Fassa, peraccogliere persone che
devono stare in isolamento o che sono positive (asintomatiche o paucisintomatiche) o in via
di guarigione (ma ancora positive). Riteniamo che la struttura presso lo Stadio del fondo a
Lago possa essere la soluzione migliore per logistica, per realizzabilità, per economicità, per
attrezzatura e servizi presenti, coinvolgendo ad esempio gli alpini per fornire i pasti. Offrire
una soluzione di questa natura significa aiutare veramente in questa fase delicatissima la
nostra popolazione, collaborando se opportuno tra Comuni aiutandosi a vicenda se
possibile.
Riteniamo che un’Amministrazione abbia un obbligo non solo istituzionale ma anche etico e
morale di governare anche i momenti difficili intervenendo con tempestività ed efficacia. Riteniamo
che queste azioni possano essere messe in campo in appoggio a APSS e PAT senza contrastare o
mettere in discussione in alcun modo il ruolo di ciascuno ma anzi, creare una azione virtuosa e
sinergica.
Nella convinzione che questi spunti possano essere non solo di aiuto ma anche essere
prontamente realizzati, restiamo aperti a ulteriori momenti di confronto e di collaborazionesu
questo argomento.

I consiglieri di Minoranza
Barbolini Alan
Bertoluzza Luca
Deflorian Massimiliano
Trettel Stefano
Volcan Enrico

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